L’esame audiometrico: cos’è, a cosa serve e come si esegue
*Foto della dott.ssa Ciancio, scattata prima della pandemia Covid19
Le conseguenze psicologiche e sociali di una perdita uditiva variano a seconda della sua gravità e dell’età in cui essa si instaura.
Si calcola che circa il 10% della popolazione mondiale è affetto da sordità lieve, il 5% da moderata, il 2% da medio-grave o grave, lo 0,2% da gravissima o totale.
Tutte le persone, di qualunque età, che riferiscono una perdita uditiva, che sia monolaterale o bilaterale, devono sottoporsi a valutazione otologica e quindi a un esame audiometrico.
Ma cos’è esattamente l’esame audiometrico? Come viene eseguito? Ne parliamo con la dott.ssa Giovanna Ciancio, Medico-Chirurgo specialista in Otorinolaringoiatria, che riceve presso la sede Lucea di Gioia del Colle.
Che cos’è l’esame audiometrico?
La valutazione otologica completa comprende la raccolta anamnestica della storia clinica otologica e medica, l’esame otologico specialistico e vari test specialistici dei quali il più comune è l’esame audiometrico. Quindi, l’esame audiometrico è la valutazione audiologica di base.
A cosa serve l’esame audiometrico?
L’esame audiometrico è finalizzato alla valutazione quantitativa e qualitativa di una perdita di udito e richiede la collaborazione attiva del paziente.
Mediante l’esame audiometrico rileviamo, quindi, la soglia uditiva (livello minimo di pressione sonora in grado di evocare una sensazione uditiva) del paziente per ogni frequenza esaminata.
Come si svolge l’esame audiometrico?
L’esame standard comprende:
• esame tonale per via aerea;
• esame tonale per via ossea;
• prove vocali.
Nell’esame tonale per via aerea il suono viene inviato in cuffia. I livelli di intensità sono espressi in dB HL, intendendosi per 0 dB HL la soglia uditiva media di un gruppo di giovani adulti senza problemi otologici e senza una storia clinica di esposizione a rumori. La manopola dell’attenuatore varia l’intensità dei suoni erogati in gradini di 5 dB.
La manopola della frequenza permette di esplorare tutta la scala tonale, partendo da 1000 Hz e poi salendo a 2000, 3000, 4000, 8000 Hz per poi scendere a 500, 250, 125 Hz.
Si utilizza sia il metodo discendente in cui il Paziente dovrà affermare fin quando avverte il suono inviato diminuito ad intervalli di 10 dB, sia il metodo ascendente in cui il Paziente risponderà appena avvertirà un suono appena percettibile (l’aumento è ad intervalli di 5 dB). Essendo un esame soggettivo vi possono essere falsi negativi ovvero mancate risposte per difetto di attenzione o per simulazione, e falsi positivi per la presenza di acufeni o eccessiva emotività del paziente.
L’esame tonale per via ossea viene eseguito inviando i suoni per mezzo di un vibratore poggiato sulla mastoide. Il confronto tra soglia per via aerea e soglia per via ossea è di fondamentale importanza per scoprire una disfunzione dell’apparato di conduzione. Quando è migliore la conduzione per via ossea con un gap tra via ossea e via aerea si parla di ipoacusia di conduzione o di tipo trasmissivo, mentre quando questo intervallo non è presente, l’eventuale ipoacusia è di tipo neurosensoriale.
Le prove vocali, infine, sono effettuate inviando liste di parole bisillabiche foneticamente equilibrate (tali da rappresentare in modo equilibrato la frequenza dei suoni della lingua italiana) e registrando in quale percentuale e a quale intensità il paziente le ripete correttamente.
Tutte le suddette prove sono di tipo soggettivo e richiedono che il paziente sia in grado di percepire il minimo stimolo acustico, per cui vengono eseguite in modo ottimale in Cabina Audiometrica Silente. Le caratteristiche acustiche dell’ambiente d’esame possono infatti influenzare la validità delle risposte e quindi l’attendibilità dell’esame eseguito. La cabina audiometrica insonorizzata permette un ottimo isolamento dall’ambiente e dai rumori circostanti, mantenendo il contatto medico-paziente sia visivo che uditivo.
Chi può eseguire l’esame audiometrico?
L’esame audiometrico può essere effettuato da tutti, anche dalle donne in stato di gravidanza, non è invasivo né doloroso né pericoloso.
L’esame standard in cabina può essere eseguito a partire dai 6 anni di età.
Quanto dura l’esame audiometrico?
La durata varia da un minimo di dieci minuti circa per l’esame tonale per via aerea e per via ossea ad un minimo di venti minuti circa per l’esame tonale e vocale, fino a massimo di 30 minuti. La durata varia anche in relazione ai tempi di risposta dei singoli soggetti.
L’esame audiometrico ha delle controindicazioni?
Non ci sono controindicazioni all’esecuzione dell’esame. Nel caso di soggetti claustrofobici la porta della cabina può rimanere aperta in quanto anche le cuffie sono provviste di gusci insonorizzanti.