Ecografia dei reni e dell’apparato urinario
Mal di reni, pietroline nelle urine, sangue nelle urine, bruciore durante la minzione, sentire spesso lo stimolo ad urinare, urinare poco durante il giorno pur bevendo molta acqua.
Quanti di voi hanno espresso una di queste problematiche? E come comportarsi se compaiono questi disturbi?
Questi sono alcuni dei campanelli d’allarme che non dovremmo sottovalutare e che dovrebbero portarci innanzitutto ad un colloquio con il medico di famiglia e sicuramente d’accordo con lui, indurre a sottoporci ad una ecografia dei reni e delle vie urinarie, utile a smascherare il problema che si nasconde dietro ognuno di questi sintomi.
L’ecografia renale e delle vie urinarie è un modo semplice e non invasivo che ci permette di valutare la struttura dei reni e di escludere la presenza di alcune patologie.
Non ci sono controindicazioni all’esecuzione di un esame ecografico né necessità di particolari preparazioni se non l’assunzione di acqua prima dell’esame se si vuole visionare anche la vescica.
In caso di coliche renali l’ecografia permette di evidenziare la presenza di eventuali calcoli localizzati nei calici renali o la presenza di segni di sofferenza del rene (idronefrosi) per ostacolo al deflusso urinario da parte di calcoli incarcerati, condizione che necessita di un pronto intervento medico.
Il riscontro di sangue nelle urine (ematuria) può avere diverse origini, alcune delle quali possono essere valutate con l’ecografia come ad esempio presenza di calcoli, complicanze di infezioni delle vie urinarie, patologia neoplastica.
Il bruciore e il dolore durante la minzione (disuria), l’emissione lenta e intermittente delle urine (stranguria), l’urgenza minzionale e la minzione frequente (pollachiuria) sono sintomi di infezione delle vie urinarie che generalmente coinvolgono la vescica o l’uretra e che per una corretta diagnosi necessitano dell’esame delle urine e l’urinocoltura; in alcuni casi tuttavia l’ecografia renale e delle vie urinarie può essere di ausilio per valutare l’eventuale presenza di fattori predisponenti l’instaurarsi delle infezioni, specie se ricorrenti, come ad esempio patologie malformative dell’apparato urinario, o per valutare l’insorgenza di complicanze post-infettive che coinvolgono i reni.
Nei soggetti diabetici o con ipertensione cronica lo studio ecografico dei reni può dare indicazioni sullo stato morfostrutturale dei reni stessi e indirizzare lo specialista nella valutazione dei difetti di funzionalità.
In caso di ipertensione arteriosa insorta in giovane età lo studio ecografico dei reni associato alla valutazione ecografica delle ghiandole surrenali, è necessario per escludere alcune delle possibili cause di insorgenza dell’ipertensione arteriosa.
Ulteriore impiego dell’ecografia renale è il monitoraggio dei pazienti affetti da insufficienza renale cronica, per valutare nel tempo mutamenti della struttura dell’organo.
L’ecografia dei reni è altresì la metodica di prima istanza nella valutazione del paziente sottoposto a trapianto di rene, al fine di monitorare lo stato morfostrutturale dell’organo stesso.
Concludendo, possiamo affermare che l’ecografia renale risulta un utile strumento diagnostico in molte situazioni cliniche già manifeste ma non dobbiamo sottovalutare le possibilità preventive dell’ecografia stessa. Infatti a scopo preventivo, in assenza di sintomi, l’ecografia renale può essere effettuata sia nel neonato che nell’adulto. Nel neonato ha valore di screening per la precoce scoperta di patologie renali e tempestivo trattamento delle stesse; nell’adulto può confermare il normale stato dei reni o evidenziare eventuali patologie silenti.
Dott.ssa Marina Fiume, radiologa