La terapia riabilitativa in caso di linfedema
Il linfedema è caratterizzato da un anomalo accumulo di linfa e di macromolecole proteiche a livello del tessuto sottocutaneo ed è conseguente ad una ridotta capacità di trasporto linfatico, per cause congenite od acquisite.
Nell’arto o area in cui si sta sviluppando un linfedema, il sintomo più ricorrente è il gonfiore con conseguente sensazione di pesantezza, tensione, insensibilità. Inoltre si riscontrano dolore, prurito, facile affaticamento degli arti interessati, diminuzione della normale mobilità di questi, modificazioni e alterazioni del colore della cute.
Per migliorare i sintomi del linfedema è raccomandato un intervento riabilitativo precoce e mirato in modo da prevenire l’insorgenza e/o l’aggravamento delle complicanze anatomo-funzionali successive all’intervento chirurgico.
La terapia cardine nel trattamento del linfedema è il linfodrenaggio manuale.
Il linfodrenaggio manuale è una tecnica fisioterapica che favorisce il drenaggio della linfa attraverso la ritmicità del movimento e la leggerezza, quasi sfiorante, delle mani dell’operatore. Ogni seduta inizia e termina con alcuni esercizi di respirazione e dura circa un’ora. Il terapista comincia dalle zone non interessate dal linfedema per poi passare all’arto oggetto della seduta, sempre attraverso la ritmicità e la leggerezza della tecnica manuale.
Il trattamento ha lo scopo di ridurre il volume dell’arto interessato e migliorarne la funzionalità, alleviare i sintomi, prevenire l’ulteriore ristagno di linfa e l’insorgenza di infezioni.
Obiettivo della riabilitazione è quello di favorire il recupero delle attività della vita quotidiana dopo l’intervento chirurgico, prevenire e trattare gli esiti derivanti dai diversi trattamenti, promuovere la qualità di vita della paziente.
Dott.ssa Fabrizia Miani, fisioterapista